QUANTO STUDIARE: LA DIFFICILE IMPRESA DEI NOSTRI RAGAZZI
Cari genitori, continuiamo il nostro percorso sulle tappe per uno strategico ed efficace metodo di studio.
La scorsa volta abbiamo affrontato una tematica importane “ quando è meglio studiare?”… non dimentichiamoci che tutto ciò rientra nell’ottica di un metodo di studio strategico ed efficace.
Vorrei iniziare a parlarvi di questo argomento citando una frase di Gandhi:
“vivi come se dovessi morire domani. Impara come se dovessi vivere per sempre”
Non capita di rado che gli studenti si chiedano se è sufficiente quanto studiano, se devono studiare di più… a volte mostrando proprio apertamente la loro difficoltà come una richiesta di aiuto.
Bisogna sempre partire dal presupposto che come di metodo di studio non ne esiste uno solo, ma va costruito sui bisogni del singolo ragazzo, lo stesso vale per la quantità di ciò che si deve studiare.
La risposta non è appunto, una, ma possono entrare in gioco molteplici dinamiche.
- La padronanza e la comprensione degli argomenti; infatti più i nostri ragazzi possiedono consapevolezze e conoscenze circa tal argomento di studio, più la loro padronanza è elevata e di conseguenza il tempo per studiare si riduce. Perché? Risulta già esserci una buona comprensione e soprattutto la capacità dello stesso di riattivare conoscenze e prerequisiti creando una connessione tra le nuove informazioni e ciò che già è noto (possiedo le basi? – ho capito gli argomenti precedenti?….)
Diventa quindi fondamentale, come consiglio pratico, attivare le preconoscenze ed i prerequisiti prima di iniziare a studiare. In questo senso ritorniamo a parlare di metodo di studio in ottica metacognitiva perché si richiamano alla mente tutti quei concetti di autovalutazione, padronanza e consapevolezze fondamentali.
- La forza motivazionale. La motivazione, di cui abbiamo già parlato in qualche articolo precedente, è una componente importantissima per spingere lo studente verso un impegno costante e consapevole. Più io sono motivato verso lo studio è più studierò con impegno, senza badare al tempo, ma ricevendo da esso, sempre maggiori consapevolezze.
A volte questa componente può variare da materia a materia. E’ capitato a tutti, nel nostro percorso di studi, di incontrare materie che ci piacevano di più, in cui ci sentivamo più abili, rispetto ad altre. Sicuramente la motivazione dà valore e significato allo studio; rendendo una materia piacevole più veloce ed interessante da studiare, al contrario di una noiosa, nella quale implicheremmo tutti maggiori tempistiche.
- La strutturazione della o delle pagine da studiare.
Ogni studente, alle prese quotidiane con lo studio, si trova di fronte a pagine o testi più semplici, più corti, maggiormente arricchiti da immagini, piuttosto che capitoli lunghi, difficili, con tante scritte, magari anche piccoline. Questo influisce sulla nostra autopercezione, tanto da portare il dottor Polito, ad affermare che la struttura di un testo incide su quanto studiare.
In questo senso, ribadisco, cari genitori, serve capacità di autovalutazione e metacognizione perché è necessario che il ragazzo acquisisca da subito la consapevolezza, e di conseguenza predisponga, tempi diversi in base alla pagina che si trova di fronte( sicuramente un capitolo, di una materia per noi già difficile, implicherà maggior tempo e fatica nello studio). Anche la materia e la nostra capacità di decodifica incidono tanto in ciò. Sicuramente una pagina di storia, piena di date, non sarà semplice da studiare come un brano di narrativa
- La velocità di elaborazione. Ogni studente è speciale perché a sé; con i suoi punti di forza e debolezza e di conseguenza essi vanno accettati e considerati, nonché potenziati…in un percorso di metodo di studio, tanto quanto in un pomeriggio personale di compiti ed approfondimenti pomeridiani
- La conoscenza e l’utilizzo di alcune ed appropriate strategie metodologiche. Più i nostri figli possiedono buone tecniche di studio e più sarà facile organizzare continuamente le informazioni in modo da diventare sicuri , padroni di esse… e quindi anche più veloci.
Le tecniche metodologiche di sottolineatura, appunti, fare mappe, schemi o tabelle, la memorizzazione e così via rendono più facile il recupero delle informazioni e la loro rielaborazione. Appare dunque evidente che chi utilizza un buon metodo di studio impiegherà meno tempo e si sentirà sempre più veloce ed autonomo rispetto a chi non lo utilizza.
- Il livello delle proprie abilità cognitive.
Lo studio e le sue fasi permettono di incrementare apprendimento, comprensione, rielaborazione, memoria…e quindi consentono al ragazzo non solo di migliorare, ma anche di aumentare la quantità di informazioni e contenuti assimilabili. Per questo è importante considerare sempre l’aspetto cognitivo, perché se studiamo in modo sbagliato, tutto diventerà sempre più difficile, faticoso e demotivante… quei famosi casi in cui i ragazzi diventano rinunciatari.
Pertanto, cari genitori, ecco alcuni suggerimenti pratici, che potete recuperare anche dal testo “Imparare a studiare. Il metodo di studio, Polito”
- Incentivare sempre ciò che si deve studiare
- Fare attività di analisi, priming, recupero informazioni dalla pagina
- Usare una buona tecnica di sottolineatura e conseguentemente elaborare schemi, mappe e tabelle.
- Lavorare a piccoli step attraverso una buona suddivisione. Questa tecnica appare utile soprattutto quando gli argomenti da studiare sono numerosi e quindi immaginarli come una scala della quale ogni gradino rappresenta una tappa per imparare, renderà tutto più semplice e stimolante.
Un ultimo consiglio che vorrei darvi in merito a questo argomento è quello di puntare molto, per aiutare i vostri figli, sul concreto e sul visivo. Come? Cercando di tradurre i concetti più lontani ed astratti da noi in qualcosa di concreto. Infatti, può essere molto utile fare ricorso alle immagini o alle inferenze con esperienze appartenenti alla vita reale del ragazzo.
Quindi, l’acquisire maggiori consapevolezze a livello metacognitivo, può aiutare a programmare e calibrare meglio il tempo necessario per lo studio, capendo i tempi differenti richiesti per ogni materia sulla base delle difficoltà e peculiarità di ognuno.
Infine, cari genitori, una cosa importantissima, che abbiamo già detto, ma è sempre bene sottolineare, per aiutare i vostri figli, è quella di non dimenticare mai di lavorare su una buona scaletta organizzativa. Quanti ragazzi si ritrovano all’ultimo con tante pagine da studiare facendo molta fatica e questo atteggiamento è bene evitarlo.
La prossima volta entreremo ancora più nel vivo del metodo concentrandoci sul DOVE studiare, che oltre al quando e al quanto, è un aspetto importantissimo e utile da chiarire per molti…cercando sempre di darvi consigli pratici ed esplicativi a raggiungere risultati migliori, in tempi più brevi con strategie mirate e soddisfazioni assicurate!!!
Spero di esservi stata d’aiuto attraverso preziosi e pratici consigli.
A presto!
Dott.ssa Giulia Ceriani
Bibliografia
Polito,M., (2010), “Imparare a studiare. Il metodo di studio. Quando, quanto, cosa, come e perché studiare”, Editori Riuniti, Roma
Polito , M., (2019); “Motivazioni per studiare. Strategie per convincere a studiare a scuola e ad apprendere per tutta la vita”, Editori Riuniti, Roma